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Biblioteca dell'Archivio di Stato di Biella

I commenti più recenti

  • L'italiano

    Pérez-Reverte, Arturo

    • 27/12/2023
      Alessandro Corduas A te giungo fuggendo dal mare...
      Pérez Reverte sa scrivere. Come ho detto in un'altra occasione, anche questo è un "romanzaccio", una cosa che serve per distrarsi tra tante cose serie ma si legge con piacere. La storia si sviluppa lenta, incerta, sembra priva di un vero obiettivo e a un certo punto ti domandi come mai non succede nulla e dove vuole andare a parare l'autore. Poi pian piano i fatti acquistano spessore, le cose si legano e vieni preso come in un laccio. E' una storia di guerra, d'accordo, si parla di eroismo, di paura, di coraggio e anche di fascismo -visto a volte bene e a volte male- ma il filo sotteso sembra essere, per fortuna, una storia d'amore. Ed è sempre bello, al di là delle barricate, poter ragionare del dominio di Amore. Non perdetevi il finale, vale a dire "la fatalità dei giorni e il freddo delle notti".
  • Friday night lights : una città, una squadra, un sogno

    Bissinger, Buzz

    • 21/12/2023
      Bello anche per i non appassionati
      Bello anche se non si ha alcun interesse per il football americano: la cronaca della stagione sportiva è soltanto una scusa per raccontare molto altro.
  • Voci del verbo andare

    Erpenbeck, Jenny

    • 20/12/2023
      Alessandro Corduas Nel dubbio, fai la cosa più bella.
      Sapete cosa vi resta da fare? Prendere in mano questo libro, trovare un posto tranquillo in casa e cominciare a leggere. Jenny Erpenbeck vi farà conoscere la storia di tanti che ci passano a fianco ogni giorno, come ombre, che a malapena vediamo e di cui non sappiamo nulla. Quelli, per intenderci, che vengono da fuori, diversi, e che disturbano la nostra quiete. Questo libro è un'accusa feroce alla politica occidentale nei confronti dei richiedenti asilo e anche un toccante ritratto di un uomo -potrebbe trattarsi di ciascuno di noi- che scopre sorpreso di avere con questa gente in comune molto più di quanto potesse immaginare. E' una storia piena di ironia e di emozione che lievita lenta fino ad insinuarsi dolcemente nella psiche e poi profondamente nel nostro cuore. E che fa bene. Jenny Erpenbeck cerca di dare un senso alla speranza che si ostina a vivere in noi -affannata- e ci offre una magnifica meditazione sul significato dell'esistenza, dell'appartenenza e dell'umanità. E il suo grande talento rifulge nel fatto che i rifugiati e le loro storie non si trasformano mai in un semplice pamphlet di denuncia ma acquistano carne e vita in un romanzo politico, poetico, spiritoso, filosofico, meraviglioso dal principio alla fine. Mettendo di fronte due realtà totalmente opposte, una delle grandi voci letterarie della Germania ci parla delle inquietudini di questo paese nel XXI°secolo e della psiche profondamente ambivalente dell'Europa contemporanea. Ci dimostra che sia pure in periodi diversi e in paesi diversi, la fuga, la paura, la guerra e il sentimento di essere senza patria possono caratterizzare il percorso di ciascuno di noi. Qualunque sia la sua origine.
  • L'affare Vivaldi

    Sardelli, Federico Maria

    • 01/12/2023
      Alessandro Corduas Musica, dulce laborum lenimen.
      Uno dei migliori specialisti di Vivaldi si cimenta nella ricostruzione delle vicende delle opere e della vita del maggiore rappresentante in Italia del barocco. Attraverso il filtro della poesia e dell'invenzione Federico Maria Sardelli ci racconta le incredibili vicissitudini dei manoscritti e delle tante partiture autografe del Prete Rosso perdute e ritrovate attraverso trasmissioni ereditarie e lasciti per più di due secoli e riportate infine alla luce nel '900 grazie alla tenacia di due studiosi torinesi. Tutto è vero e tutto è filtrato attraverso l'enorme cultura dell'autore, il suo umorismo, la sua lingua elegante e gradevolissima. Particolarmente interessanti le ultime pagine dedicate al periodo fascista e all'ottusità del regime nei confronti degli uomini e delle cose. Un libricino prezioso per gli estimatori di un compositore il cui talento consisteva nel comporre una musica non accademica, chiara ed espressiva, tale da poter essere apprezzata dal grande pubblico e non solo da una minoranza di specialisti.
  • Linea di fuoco

    Pérez-Reverte, Arturo

    • 21/11/2023
      Alessandro Corduas Come fu che tutti precipitammo nel baratro
      Terminata la lettura di questo "romanzaccio" (sulla copertina del volume sono riportate alcune parole di Eco, il quale colloca Pérez Reverte nella scia di Dumas e Salgari) l'impressione in bocca è di un gusto dolce-amaro. L'ho definito romanzaccio perché qui si fa la guerra, si scanna dalla mattina alla sera in un paese -la Spagna- che oggi siamo abituati a immaginare in Europa (luogo di cultura, pittura, religione millenarie) e che invece per quasi tre anni -dal 17 luglio del 36 all'aprile del '39- ha vissuto l'incubo atroce del colpo di stato militare contro il legittimo governo della Repubblica spagnola e la conseguente catastrofe civile. Oltre seicento pagine ci dedica Pérez Reverte di ferocia, fame, sete, sporcizia, morte, paura in un libro che oscilla tra romanzo storico e thriller, con mille personaggi che si accalcano e sovrappongono nel tentativo di sopravvivere, di fatti che si susseguono feroci e contraddittori senza che il lettore riesca a volte a districarsi. Un buon romanzo nel complesso, più vicino a un bestseller che a un classico della letteratura, che mostra comunque molto bene la durezza dei tempi di quella guerra e di tutti i disastri in cui imperturbabili continuiamo a impelagarci senza che mai ci sfiori il dubbio. Manca quasi completamente un'analisi approfondita delle ragioni ideali e politiche di quella lotta ma se ne intravedono in filigrana i motivi. Probabilmente non era nelle intenzioni dell'autore fare di più. Pérez Reverte è stato giornalista e soprattutto inviato di guerra (Falkland, Golfo, Sarajevo) e ha trasfuso nei suoi romanzi -in una lingua fluida e avvincente- tutta la sua esperienza.
  • Il bazar dei brutti sogni

    King, Stephen <1947- >

    • 08/11/2023
      Alessandro Corduas Un piccolo gioiello
      Per essere una sorpresa è una sorpresa. Non avevo mai letto nulla di Stephen King. Nella mia zucca quadrata è un genere di letteratura che non mi entusiasma. E invece...e invece mi sono divertito dal principio alla fine e non posso che raccomandarvele queste storie. Se volete fare un regalo a qualcuno (c'è sempre un amico/a che ama le storie folli) non esitate, vi ringrazierà. Storie nostalgiche, divertenti, piccanti, fantastiche che toccano di volta in volta la vecchiaia, l'amicizia, la malattia, i fatti di tutti i giorni e che ti prendono alla gola al punto che non riesci a lasciarle finché non giungi alla fine. E la cosa forse più gradevole di questa raccolta è che ogni storia è preceduta da qualche rigo dell'autore che -come a un amico- ti racconta quando è stata scritta, in quale occasione e perché e hai quasi l'impressione di essere preso per mano e condotto, tra una confidenza e l'altra, a far parte del suo mondo. Quella che forse mi è piaciuta di più (ma è una valutazione tutta personale) è Mister Yummy per l'enorme carica di umanità che trasmette. Ma sono tutte belle, non esitate, lasciatevi cadere nell'abisso, gustatevi una o due storie al giorno, senza fretta, come un buon bicchiere.
  • L'incendio : reportage su una generazione tra Iran, Ucraina e Afghanistan

    Sala, Cecilia

    • 15/10/2023
      Alessandro Corduas Essere in grado di far fronte all'impossibile
      Un buon libro che spazia tra tre paesi da tempo presenti nel nostro quotidiano e che in qualche modo non ci lasciano respiro. Cecilia Sala si serve di una prosa scarna e incisiva, senza sbavature per descrivere ciò che succede ogni giorno, un giorno maledetto dopo l'altro , nel paese delle donne che reclamano "Jin, Jian, Azadi" , nell'Ucraina di Zelens'kij e nell'Afghanistan dove buona parte della vita quotidiana è stretta nella morsa Orwelliana del "Ministero per la promozione della virtù e la repressione del vizio". Situazioni che oramai fanno parte, non marginale, anche della nostra vita, ciascuno di noi alla ricerca -vana- di una sua propria giustificazione. Cecilia Sala è una freelance di 28 anni, esponente del giornalismo di movimento e si muove a suo agio tra lavoro e attualità, inchieste e reportage, spesso in prima linea nei luoghi che descrive. Un libro che può servire da spunto per approfondire i temi trattati e nutrire "la nostra dieta informativa quotidiana".
  • Ora dormono : storia vera e immaginaria dei miei antenati tedeschi

    Cremonini, Alessio

    • 12/10/2023
      Alessandro Corduas A volte, per vivere a lungo bisogna nascondersi
      Alessio Cremonini che insegue il suo passato come un'ombra, che interpreta la storia della sua famiglia scritta in Kurrent Sütterlin attraverso le note di due traduttori, che mescola verità e finzione per parlare del Tempo e dei suoi effetti sulle vittime, sui personaggi. Un bellissimo romanzo sulla immane tragedia del '900, fuori dalle righe, lontano dai clichés, equilibrato, leggero, a volte pieno di dolore. Una storia che ti resta dentro.
  • Da dove sto chiamando

    Carver, Raymond

    • 15/09/2023
      Alessandro Corduas Raymond Carver, John Cheever and Co.
      Terminare un libro che ti piace -dicono- è un pò come perdere un amico. Nel mio caso, gli amici sono due, due autori che si erano persi nella memoria e che ho ritrovato in quest'estate afosa come fratelli. Mi hanno ammaliato con la loro descrizione della classe media americana, vite normali che nessuno racconterebbe, eroi che nella vita quotidiana sono spesso pendolari, uomini d'affari afflitti da matrimoni grigi, il danaro che non manca ma dove c'è sempre qualcosa che non va, in cerca -si direbbe- con il bicchiere in mano, di una impossibile redenzione. Storie strane, a volte surreali, spesso sconcertanti che ti entrano nella pelle e ti lasciano in bocca -quando le finisci- un vago senso di amaro e una domanda: è successo veramente qualcosa qui, e cosa realmente? Drammi comuni raccontati da punti di vista inediti, inno-denuncia dell'ambigua e contraddittoria tranquillità della periferia americana. Un buon racconto, diceva Carver, vale quanto una dozzina di cattivi romanzi. Dunque non abbiate fretta, sono delle storie che vanno centellinate come un buon bicchiere, da gustare lentamente, una o due alla volta.
  • Una visione del mondo

    Cheever, John

    • 15/09/2023
      Alessandro Corduas John Cheever, Raymond Carver and Co.
      Terminare un libro che ti piace -dicono- è un pò come perdere un amico. Nel mio caso, gli amici sono due, due autori che si erano persi nella memoria e che ho ritrovato in quest'estate afosa come fratelli. Mi hanno ammaliato con la loro descrizione della classe media americana, vite normali che nessuno racconterebbe, eroi che nella vita quotidiana sono spesso pendolari, uomini d'affari afflitti da matrimoni grigi, il danaro che non manca ma dove c'è sempre qualcosa che non va, in cerca -si direbbe- con il bicchiere in mano, di una impossibile redenzione. Storie strane, a volte surreali, spesso sconcertanti che ti entrano nella pelle e ti lasciano in bocca -quando le finisci- un vago senso di amaro e una domanda: è successo veramente qualcosa qui, e cosa realmente? Drammi comuni raccontati da punti di vista inediti, inno-denuncia dell'ambigua e contraddittoria tranquillità della periferia americana. Un buon racconto, diceva Carver, vale quanto una dozzina di cattivi romanzi. Dunque non abbiate fretta, sono delle storie che vanno centellinate come un buon bicchiere, da gustare lentamente, una o due alla volta.