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Biblioteca del Santuario di San Giovanni d'Andorno

Ferrovia Pontebbana

La cartella in tela di grande formato (50 x 42 cm.) con decorazioni a secco e impressa in oro la scritta “Ferrovia Pontebbana” raccoglie 18 fotografie montate su cartoncino e numerate a matita sul verso, le prime 7 opera di Mortiz Lotze, le rimanenti 11 di Carlo Naya.
La cartella proviene dalla donazione della famiglia Sella alla Biblioteca Civica di Biella: Quintino Sella la ricevette in dono dal Segretario Generale al Ministero delle Finanze, già sindaco di Udine, Giuseppe Giacomelli nel 1879, anno di inaugurazione della ferrovia che collega Udine a Tarvisio, come attesta la dedica «A Quintino Sella autore della Ferrovia Pontebbana riconoscente offre Giuseppe Giacomelli». Fu infatti proprio Quintino Sella a presentare e far approvare al Parlamento del Regno d’Italia la legge per la costruzione di questa ferrovia.
Le fotografie ripercorrono il tracciato della linea ferroviaria che prende il nome da Pontebba, comune nei pressi del valico di confine tra Italia e Impero Austro-Ungarico, e raffigurano opere di ingegneria, manufatti ferroviari, vedute di ponti, gallerie, viadotti e cavalcavia costruiti sulla linea Udine-Pontebba che segue probabilmente il tracciato di una antica via romana e certamente quello di una strada imperiale medievale ancora utilizzata nel XI sec.

 

La ferrovia Pontebbana rappresentò un soggetto privilegiato per i fotografi a causa della complessità della realizzazione e delle soluzioni ingegneristiche adottate con gli arditissimi manufatti architettonici quali il ponte-viadotto sui Rivoli Bianchi formato da 55 archi di 12 metri (fotografia 3), il ponte sul Fella a Peraria composto da 5 travate di ferro alto 14 metri sull’alveo del fiume (fotografia 11), il ponte sul Rio Peraria di 17 metri (fotografia 12), il ponte-viadotto a 5 archi sul Rio Molino (fotografia 15).
Tra gli scatti della cartella Ferrovia Pontebbana ci sono quelli commissionati dall’impresa Ciampi-Luzzati, incaricata di realizzare la tratta Resiutta-Chiusaforte, a Carlo Naya il quale si appassionò al processo fotografico di Louis Daguerre durante un viaggio a Parigi nel 1839 e vi si dedicò fino a diventare un professionista: nel 1845 aprì uno dei primi studi fotografici a Costantinopoli, in seguito si trasferì a Parigi, per stabilirsi infine nel 1856-57 a Venezia dove divenne uno dei principali fotografi di architetture locali. Ottenne la carica di fotografo «al servizio di S.M. il Re d’Italia» che gli permise di riprendere i principali eventi pubblici veneziani, e realizzò l’importante campagna di rilievo fotografico, della Cappella degli Scrovegni di Giotto a Padova prima del restauro, che venne presentata all’Esposizione Universale di Parigi del 1867.

 

Moritz Lotze, fotografo tedesco che fondò un importante studio a Verona nel 1852, nel 1856 venne incaricato di documentare i lavori per la costruzione della ferrovia Verona-Bolzano, in seguito quelli della ferrovia della Val Pusteria, e nel 1879 della tratta Udine-Tarvisio della ferrovia Pontebbana. Di grande importanza anche la sua documentazione fotografica di altre opere ingegneristiche e architettoniche come il canale Camuzzoni e l’acquedotto di Verona, oltre al volume del naturalista Abramo Massalongo dedicato ai ritrovamenti fossili delle campagne veronesi.
Si conoscono, in altre raccolte e collezioni, altri scatti non facenti parte della cartella di proprietà della biblioteca di Lotze e Naya e altri album fotografici della ferrovia Pontebbena come ad esempio quelli ad opera dello studio fotografico udinese di Antonio Sorgato e di Sennen Brusadini.

 

Valeria Ceffa