L’ Hortus botanicus Vindobonensis è un’opera in tre volumi di Nikolaus Joseph von Jacquin pubblicata tra il 1770 e il 1776 a Vienna da Leopold Johann Kaliwoda e Joseph Michael Gerold. L’autore dell’opera, l’olandese Nikolaus Joseph von Jacquin (1727-1817), fu tra i botanici più conosciuti e apprezzati della sua epoca, amico di personalità in vista nel campo scientifico e non solo (tra gli altri, fu corrispondente di Linneo e amico intimo di Mozart), fondatore della scuola botanica austriaca, autore di spettacolari opere di grande formato in campo botanico con cui divulgò le sue conoscenze in campo di flora caraibica, alpina e centroeuropea.
Approdò alla botanica dopo una serie di traversie che lo portarono a studiare medicina a Leida dove cominciò a frequentare la ricca biblioteca di Jan Frederik Gronovius, patrono di Linneo, il cui figlio gli fece scoprire la bellezza delle piante. A Parigi, dove si era recato per completare gli studi di medicina e chirurgia, frequentò le lezioni di botanica di Antoine e di Bernard de Jussieu, cominciando in questo modo ad acquisire quelle conoscenze naturalistiche e il rigore scientifico che tanto lo avrebbero fatto apprezzare nel mondo accademico. In difficoltà economiche e impossibilitato a pagare le tasse per laurearsi, approdò a Vienna per chiedere l’aiuto di Gerard van Swieten, amico di famiglia e medico dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria. Durante i suoi studi era solito recarsi nei giardini di Schönbrunn, dove fu notato da Francesco I, che gli permise di imbarcarsi per i Caraibi per studiarne la flora e la fauna con cui poi arricchire le collezioni imperiali. Tornò nel 1759 dopo aver spedito all’impero ogni sorta di semi, piantine, coralli, fossili, monete, animali e molto altro. Al suo ritorno lo aspettava una brillante carriera scientifica. Nel1768 ricoprì il ruolo di titolare della cattedra di botanica e di chimica all’Università di Vienna, città del cui orto botanico, voluto da Maria Teresa, Nikolaus promosse il catalogo, con la pubblicazione di quest’opera.
In Italia se ne conoscono sei copie (di 162 stampate), di cui una posseduta dalla Biblioteca Civica, arrivata in seguito alla donazione di Giuseppe Venanzio Sella alla Scuola Professionale e poi confluita nelle collezioni della Civica. Probabilmente l’opera appartenne precedentemente al botanico biellese Maurizio Zumaglini. L’esemplare (è posseduto solo il primo dei tre volumi) è giunto mutilo: mancano alcune pagine, e delle 100 tavole che dovrebbero comporlo solo 48 sono presenti. La legatura in cartone ricoperto con carta marmorizzata protegge un capolavoro dell’illustrazione botanica, noto sia per la precisione scientifica sia per le splendide calcografie a colori nelle quali, accanto alla pianta a tutta pagina, vengono anche raffigurate in dettaglio le varie parti che la compongono. Le 300 illustrazioni sono di Franz Anton von Scheidel, artista tedesco. L’opera è molto apprezzata e spesso le principali case d’asta europee ne battono la vendita per prezzi da capogiro, sia come opera integra, sia sotto forma di tavole sciolte.
Irene Fulcheri
Irene Fulcheri