Biblioteche sistema bibliotecario biellese, sistema bibliotecario biellese, Sebina, biblioteca, opac, catalogo biblioteca, biella, provincia di Biella, biblioteche della provincia di Biella, prestito libri, prestiti ebook, ebook, reteindaco

  • Film

Biblioteca Civica di Mongrando

Le saline del Regno d’Italia

L’album fotografico Le saline del Regno d’Italia è di grande formato (49x63 cm), con una legatura in tela azzurra con impressioni a secco a cornice del titolo, il quale è impresso in oro coronato dallo stemma del Regno d’Italia. Raccoglie 13 fotografie opera di Giacomo Brogi (come si evince dal timbro a secco) applicate su cartoncino e riprodotte con la tecnica della stampa su carta albuminata (tecnica inventata nel 1850 di Louis Désiré Blanquart-Evrard ed estremamente popolare nella seconda metà dell’Ottocento). A corredo le planimetrie delle 10 saline in attività nel XIX secolo nel Regno d’Italia e della mappa del Regno con indicati i territori che sfruttano il sale prodotto.

 

Il volume venne realizzato nel 1875 per il Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle Finanze Marco Minghetti (1818-1886) da Luigi Bennati di Baylon (1812-1881) Segretario Generale del Ministero delle Finanze, Direttore Generale della Gabelle al Ministero delle Finanze (dal 1877 al 1878), e Direttore Generale delle Gabelle del Regno di Sardegna (dal 1867 al 1881). Si compone delle citate tavole fotografiche; di una breve dedica al Ministro Minghetti in cui Bennati ribadisce la grande importanza del monopolio del sale per lo Stato, il quantitativo dei proventi che ne trae l’Erario, l’applicazione degli avanzamenti tecnologici dell’industria anche all’attività di cui si parla; di una parte introduttiva in cui vengono affrontati temi come la legislazione sulla produzione del sale, le metodologie di produzione nelle saline dello Stato e i dati sullo sfruttamento, l’impiego civile e industriale del sale, le saline straniere.

 

Le saline rappresentate sono: quelle di Barletta, le più produttive e vaste del Regno che si estendono tra il fiume Ofanto e il lago Salpi; quelle di Cervia, la cui origine si fa risalire in epoca romana; quelle di Comacchio, fondate nel 1810 sotto il primo Regno d’Italia e quasi di pari ampiezza di quelle di Barletta, ma non così produttive; quelle di Corneto Tarquinia, di recente sfruttamento (dal 1805); quelle di Lungro, da cui già nel 1145 i conti di Bragalla traevano profitto; quelle di Portoferrario nell’Elba, sorte in terreno bonificato nel 1767; quelle di Salsomaggiore, grazie alle quali si scoprì che le acque del Salso erano ricche di Iodio e Bromo e ne nacque poi lo stabilimento balneare di Salsomaggiore Terme; quelle di San Felice, che abbracciano la Palude maggiore della laguna veneta; quelle della Sardegna, che si fanno risalire ai romani e infine quelle di Volterra il cui sale di tipo ricristallizzato proviene da giacimenti sotterranei.

 

Ogni tavola fotografica è preceduta da una descrizione sulla località estrattiva e delle dimensioni dei bacini o delle cave (per quelle di Volterra), la storia della salina in oggetto, le tecniche estrattive e di produzione (in miniera con l’estrazione di salgemma, nelle vere e proprie saline con l’evaporazione dell’acqua di mare), i mezzi tecnici impiegati, il livello di produttività dell’impianto e infine una tabella che riporta i dati dell’analisi chimica del sale prodotto.
Su 100 esemplari pubblicati ne sono reperibili solo 12 nelle biblioteche italiane tra cui la copia posseduta dalla Biblioteca Civica di Biella che risulta donata a Quintino Sella dall’autore Luigi Bennati di Baylon, come attesta la dedica manoscritta «All’Illustre Commendatore Quintino Sella Deputato al Parlamento».

 

Valeria Ceffa