La copia posseduta dalla Biblioteca Civica di Biella proviene dalla donazione di Giuseppe Venanzio Sella alla Biblioteca della Scuola Professionale; restaurata nelle legature e in alcuni dei primi fogli grazie al progetto “Un libro da adottare” edizione 1998, con il contributo di Manuela Zerbo.
Il volume stampato nel 1581 ad Anversa nella bottega di Christophe Plantin si presenta con una legatura in pelle di scrofa con impressioni a secco e segni di graffe e contrograffe ora assenti. Sui fogli di guardia anteriori sono manoscritti gli indici alfabetici. Sono presenti diverse note di possesso: la manoscritta depennata «Jacobi Theodori Tabernamontani», la dedica manoscritta « Excellenti domino Carolo M. physico Eysteten. F. Joan. Cyprianus amitive ergo»; sono presenti anche altre note manoscritte a inchiostro, il timbro e l’etichetta della Scuola Professionale di Biella.
Il volume stampato nel 1581 ad Anversa nella bottega di Christophe Plantin si presenta con una legatura in pelle di scrofa con impressioni a secco e segni di graffe e contrograffe ora assenti. Sui fogli di guardia anteriori sono manoscritti gli indici alfabetici. Sono presenti diverse note di possesso: la manoscritta depennata «Jacobi Theodori Tabernamontani», la dedica manoscritta « Excellenti domino Carolo M. physico Eysteten. F. Joan. Cyprianus amitive ergo»; sono presenti anche altre note manoscritte a inchiostro, il timbro e l’etichetta della Scuola Professionale di Biella.
Matthias l’Obel o Lobel, fin da giovane si interessò al mondo naturale, che la famiglia gli permise di studiare anche consentendogli lunghi viaggi in giro per l’Europa, visitò le Fiandre, la Svizzera, il Tirolo, la Germania e tra il 1562 e il 1564 l’Italia settentrionale dove conobbe, a Bologna, il naturalista e botanico Ulisse Aldrovandi e a Pisa il botanico Andrea Cesalpino. Nel 1565 si iscrisse all'Università di Montpellier dove fu allievo dello stimato zoologo, anatomista e naturalista francese Guillame Rondelet dal quale ricevette in eredità, quale segno di stima, i manoscritti botanici.
Nel 1559 si traferì in Inghilterra dove pubblicò nel 1570 con lo stampatore Thomas Purfoot Stirpium adversaria nova che raccoglie i risultati delle spedizioni botaniche compiute negli anni con l’amico botanico Pierre Pena.
Di ritorno ad Anversa, Lobel lavorò con Plantin con il quale pubblicò nel 1576 Plantarum seu stirpium icones, realizzato come un album di incisioni, separato da Plantarum seu stirpium historiae, ma organizzato secondo la classificazione di Lobel basata sulla forma delle foglie, primo tentativo e tappa fondamentale nella storia della classificazione botanica.
Nel 1559 si traferì in Inghilterra dove pubblicò nel 1570 con lo stampatore Thomas Purfoot Stirpium adversaria nova che raccoglie i risultati delle spedizioni botaniche compiute negli anni con l’amico botanico Pierre Pena.
Di ritorno ad Anversa, Lobel lavorò con Plantin con il quale pubblicò nel 1576 Plantarum seu stirpium icones, realizzato come un album di incisioni, separato da Plantarum seu stirpium historiae, ma organizzato secondo la classificazione di Lobel basata sulla forma delle foglie, primo tentativo e tappa fondamentale nella storia della classificazione botanica.
L’edizione posseduta dalla Biblioteca ne reca sul frontespizio la marca tipografica di Christophe Plantin: il compasso che traccia un cerchio e il motto Labore et constantia. Riccamente illustrato, l’erbario, di circa 1200 pagine, riporta 2176 incisioni su legno realizzate su disegni del pittore e incisore Peeter van der Borcht, considerato uno dei pittori botanici più dotati del XVI secolo. Riunisce ad ogni pagina la raffigurazione di due piante ordinate secondo la nuova classificazione ideata da Lobel, con il nome di ciascuna in latino. Alcune stampe risultano colorate, come ad esempio Mulcus terrestris vulgaris (pagina 243, T.A.), Veronica minor serpifolia (pagina 471, T.P.), Papauer Rhoeas (pagina 275, T.P.), Peonia femina Polyanthos (pagina 684, T.P.). Secondo alcune fonti pare che i proprietari utilizzassero il volume come un libro da colorare per adulti. Alcune copie dell’edizione del 1581 presentano al termine del Tomo Altero degli indici assenti nella copia della nostra biblioteca: Index synonymicus stirpium, Index latinus, Table françoise Index gallicus, Tavola italiana Index italicus, Tabla de los nombres castellanos y algunos portugueses Index hispanicus, Register der Noochteurscher kreutern Index germanicus, De Tafelbande Duytsche namen der Cruyden Index teutonicus, Table oft luches names off Herbes vled in Engelland Index anglicus.
Valeria Ceffa