La copia posseduta dalla Biblioteca Civica di Biella proviene dalla donazione di Giuseppe Venanzio Sella alla Biblioteca della Scuola Professionale; è stata restaurata in occasione di Un libro da adottare edizione 1998, con il contributo del Kiwanis Club Biella.
Il volume, stampato nella bottega di Anversa di Christophe Plantin nel 1576, si presenta con una legatura pergamenacea a quattro lacci, i tagli colorati in rosso, un frontespizio che presenta il timbro e l’etichetta della Scuola Professionale di Biella.
Il volume, stampato nella bottega di Anversa di Christophe Plantin nel 1576, si presenta con una legatura pergamenacea a quattro lacci, i tagli colorati in rosso, un frontespizio che presenta il timbro e l’etichetta della Scuola Professionale di Biella.
Matthias l’Obel o Lobel fin da giovane si interessò al mondo naturale, visitò le Fiandre, la Svizzera, il Tirolo, la Germania e tra il 1562 e il 1564 l’Italia settentrionale dove conobbe, a Bologna, il naturalista e botanico Ulisse Aldrovandi e a Pisa il botanico Andrea Cesalpino. Nel 1565 si iscrisse all’Università di Montpellier dove fu allievo dello stimato zoologo, anatomista e naturalista francese Guillame Rondelet dal quale ricevette in eredità, quale segno di stima, i manoscritti botanici.
Nel 1570-1571 a Londra Lobel e Pena pubblicarono presso lo stampatore Thomas Purfoot la loro opera comune: Stirpium adversaria nova, un registro delle circa 1200 piante viste e raccolte soprattutto sulla costa meridionale della Francia, in Provenza e Linguadoca, nei pressi di Montpellier, nelle Cévennes e nei Paesi Bassi. La novità di questa prima opera sta nel metodo: compare l’embrione del nuovo modo di organizzare le piante in base alla somiglianza morfologica delle foglie ideato da Lobel e Pena.
Di ritorno ad Anversa Lobel scrisse per Plantin un supplemento allo Stirpium adversaria nova, il Nova stirpium adversaria (1576), un’introduzione alla medicina classica dove vengono descritte 1400 specie di piante e 34 piante rare recentemente introdotte in Olanda come ad esempio Nicotiana Tabacum. Plantin acquista e recupera le 800 copie di Stirpium adversaria nova invendute da Purfoot alle quali aggiunge un nuovo frontespizio architettonico xilografico, 36 fogli supplementari comprendenti l’appendice, Formulae aliquot remediorum dello zoologo, anatomista e naturalista francese Guillame Rondelet, e gli indici multilingue.
Nello stesso anno, Plantin pubblicò anche una riedizione in un volume dell’opera prima londinese di Lobel con il titolo Plantarum seu stirpium historia vista come una pubblicazione complementare e arricchita di nuovi frontespizi dove compare solo il nome di Lobel, e le stemma a tutta pagina di Lobel con i due pioppi e il motto «Candore et spe» opera di Ahasuerus van Londerseel. Il volume incorpora la versione rivista dello Stirpium (671 pagine) ricco di oltre 1400 xilografie, e Nova stirpium adversaria (di cui rappresenta la seconda tiratura), l’appendice di Rondelet e gli indici multilingue. È un testo botanico riccamente illustrato con oltre 1700 incisioni su legno molto raffinate facenti parte della collezione di Plantin e realizzate dagli incisori della sua tipografia su disegni del pittore e incisore Peeter van der Borcht.
Nel 1570-1571 a Londra Lobel e Pena pubblicarono presso lo stampatore Thomas Purfoot la loro opera comune: Stirpium adversaria nova, un registro delle circa 1200 piante viste e raccolte soprattutto sulla costa meridionale della Francia, in Provenza e Linguadoca, nei pressi di Montpellier, nelle Cévennes e nei Paesi Bassi. La novità di questa prima opera sta nel metodo: compare l’embrione del nuovo modo di organizzare le piante in base alla somiglianza morfologica delle foglie ideato da Lobel e Pena.
Di ritorno ad Anversa Lobel scrisse per Plantin un supplemento allo Stirpium adversaria nova, il Nova stirpium adversaria (1576), un’introduzione alla medicina classica dove vengono descritte 1400 specie di piante e 34 piante rare recentemente introdotte in Olanda come ad esempio Nicotiana Tabacum. Plantin acquista e recupera le 800 copie di Stirpium adversaria nova invendute da Purfoot alle quali aggiunge un nuovo frontespizio architettonico xilografico, 36 fogli supplementari comprendenti l’appendice, Formulae aliquot remediorum dello zoologo, anatomista e naturalista francese Guillame Rondelet, e gli indici multilingue.
Nello stesso anno, Plantin pubblicò anche una riedizione in un volume dell’opera prima londinese di Lobel con il titolo Plantarum seu stirpium historia vista come una pubblicazione complementare e arricchita di nuovi frontespizi dove compare solo il nome di Lobel, e le stemma a tutta pagina di Lobel con i due pioppi e il motto «Candore et spe» opera di Ahasuerus van Londerseel. Il volume incorpora la versione rivista dello Stirpium (671 pagine) ricco di oltre 1400 xilografie, e Nova stirpium adversaria (di cui rappresenta la seconda tiratura), l’appendice di Rondelet e gli indici multilingue. È un testo botanico riccamente illustrato con oltre 1700 incisioni su legno molto raffinate facenti parte della collezione di Plantin e realizzate dagli incisori della sua tipografia su disegni del pittore e incisore Peeter van der Borcht.
Altra curiosità è la descrizione delle zucche del nord America come ad esempio Pepo oblongus, Pepo maximus Indicus, Pepo rotundus compressius Melonis (a pagina 286) e delle piante grasse, probabilmente giunte in Europa grazie a Cristoforo Colombo, con Echino Melacaetos delle Indie Occidentali (a pagina 373).
A Lobel si riconosce il merito di aver ideato una delle prime classificazioni delle piante, tanto che i suoi volumi venivano consultati anche da Linneo, e per i suoi meriti di studioso e botanico gli venne dedicato dal botanico Charles Plumier (1646-1706) il genere Lobelia.
A Lobel si riconosce il merito di aver ideato una delle prime classificazioni delle piante, tanto che i suoi volumi venivano consultati anche da Linneo, e per i suoi meriti di studioso e botanico gli venne dedicato dal botanico Charles Plumier (1646-1706) il genere Lobelia.
Valeria Ceffa