Il volume in-folio raccoglie descrizioni e illustrazioni delle piante succulente conosciute in Europa nel XVII-XVIII sec. Dopo la scoperta dell’America queste ultime fecero infatti la loro comparsa in Europa, dove Cristoforo Colombo portò i primi esemplari di Opuntia e di Melocactus. In seguito ai loro viaggi nelle Indie e in Africa, i navigatori portoghesi Bartolomeo Diaz e Vasco de Gama introdussero numerose altre succulente tra cui Gasteria e Aloe.
Alla fine del XVI secolo le piante grasse compaiono anche nelle pubblicazioni botaniche e scientifiche di storia naturale: la prima illustrazione pubblicata è quella presente in The Herball di John Gerard (1545-1612) pubblicato a Londra nel 1597.
Augustin Pyrame de Candolle (1778-1841), botanico svizzero autore del volume qui raffigurato, Plantes grasses, pubblicato a fascicoli a Parigi a inizio ‘800, si avvalse per decorare la sua opera dei disegni di uno dei più grandi pittori di fiori del XVIII secolo, Pierre Joseph Redouté (1759-1840). Quest’ultimo, soprannominato non a caso “il Raffaello dei fiori” partecipò alla pubblicazione di importanti libri di botanica.
De Candolle, grazie alle sue prime pubblicazioni ( Historia Plantarum Succulentarum del 1799 e Astragalogia del 1802) venne in contatto con il biologo e naturalista francese Georges Cuvier e con il naturalista e botanico Jean-Baptiste de Lamarck, che gli affidò la pubblicazione della terza edizione di Flore française (1803-1815).
Nel 1805 divenne socio dell’Accademia delle Scienze di Torino, nel 1807 fu nominato professore di botanica nella facoltà di Medicina di Montpellier e direttore dell’orto botanico della città; nel 1817 tornato a Ginevra, sua città natale, ricevette l’invito ad occupare la cattedra di Storia Naturale dell’università e la carica a direttore dell’orto botanico cittadino.
Terminato l’insegnamento, trascorse il resto della sua vita nel tentativo di elaborare e completare il suo sistema naturale di classificazione botanica anticipato ne Principes élémentaires de botanique pubblicato infine ne Regni vegetabilis systema naturale.
Sulla coperta del primo fascicolo dell’esemplare posseduto dalla Biblioteca Civica di Biella (tutti rilegati in cartone ricoperto con carta marmorizzata) è presente l’etichetta della Scuola Professionale Biella e il timbro Dono Giuseppe Venanzio Sella. Anche in questo caso, con ogni probabilità, siamo di fronte a uno dei volumi appartenuti in un primo tempo al botanico Maurizio Zumaglini e acquistati successivamente da Giuseppe Venanzio Sella.
L’esemplare posseduto è incompleto; sono infatti presenti solo alcuni fascicoli (2-7; 10-13; 15-16: 18-22) e 95 tavole rilegate in calce al testo descrittivo. L’originale consistenza dell’opera si è potuta ricostruire tramite un confronto con la copia digitale pubblicata dalla Biblioteca dell’Orto Botanico di Padova. Siamo di fronte a un’opera rara posseduta in Italia solo da un’altra biblioteca del Servizio Bibliotecario Nazionale e da poche altre in Europa.
Valeria Ceffa