Nel 1935 i Fasci di combattimento di Biella e il giornale Il Popolo Biellese bandirono un concorso letterario e cioè il Premio Città di Biella per il Romanzo della Rivoluzione. Tale romanzo doveva essere «antiborghese, forte ed eroico» e contenere «schietta e decisa documentazione, artisticamente espressa del movimento che sboccò nella marcia su Roma». In palio vennero messe cinquemila lire. Nella sezione di storia locale della Biblioteca Civica (Sala Biella) si conserva la rassegna stampa della prima edizione (con più di cento trafiletti comparsi sui periodici di tutta Italia) e nei magazzini una copia delle opere vincitrici delle quattro edizioni di cui si è ritracciata eco sui periodici locali e cioè: La zolla: romanzo della rivoluzione di Luigi Ugolini, 1935 Vallecchi; La terra e il sangue: romanzo di Paolo Callegari, 1938 Cappelli; Venti su un autocarro di Guido Strumia; con 14 illustrazioni di Pippo Pozzi, St. 1941 Federazione dei Fasci Italiani di Combattimento; Il ponte della solitudine: romanzo di Francesco Rosso, 1940 Garzanti.
Lontano dalla «stucchevole mania del ritrovo mondano», al Lago del Mucrone il 15 settembre del 1935 si tenne la premiazione del primo vincitore, Luigi Ugolini, che con il romanzo La zolla si aggiudicò il premio. In quella occasione per la prima volta l’albergo Savoia, costruito dall’architetto Maggia secondo i «dettami della nuova arte novecentista», si presentava al pubblico «in tutta la sua mole di ardito edificio alpino» commentava Il Popolo Biellese. Contemporaneamente in città, ai Giardini Pubblici, si teneva la Festa del romanzo italiano con vendita di libri e bancarelle. Parteciparono alla prima edizione molti scrittori con le loro opere, di cui però non vi è traccia nel catalogo della Civica. Il romanzo di Ugolini ottenne anche una traduzione in tedesco.
Nel 1937 il premio (che si era stabilito fosse biennale) fu nuovamente bandito e assegnato a Gian Paolo Callegari che si era presentato con il romanzo Terra e sangue. La premiazione avvenne sempre nella Conca di Oropa alla presenza di Filippo Tommaso Marinetti che tenne il 31 ottobre 1937 (seconda presenza biellese per il poeta che aveva già tenuto una conferenza nel 1935 e aveva già dal 1914 pubblicato articoli sulla Gazzetta di Biella) una conferenza nella sala del Gruppo "Mario Gioda” di Biella. Durante la conferenza elogiò l’iniziativa e suggerì la nascita di un premio che esaltasse l’industria tessile. Il Popolo Biellese il 1 novembre spiegava infatti: «dev’esserci un romanzo delle macchine che lavorano in quanto macchine e concerne e crea la vita a tutta una umanità. Anche la macchina ha la sua mistica. […] A Biella città di lavoro deve nascere il romanzo del lavoro». Fu in quella occasione che il poeta elogiò i telai biellesi e l’ Illustrazione Biellese pubblicò a piena pagina le sue parole (I telai mi ispirano …), che il Popolo Biellese parafrasava scrivendo che i telai sono una «miniera di poesia». Pochi giorni dopo compariva su La Gazzetta del Popolo un articolo sempre a sua firma in cui riprendeva l’idea: «A Biella nel massimo centro tessile d’Italia e uno dei maggiori del mondo ho sentito il richiamo febbrile di migliaia di telai il cui ritmo di tenacia fattiva domandava di vivere verbalizzandosi ed abbellendosi d’immagini colori e pensieri fantasiosi». La Biella con la B maiuscola sarebbe infatti secondo Marinetti dovuta diventare «la biella della nuova letteratura dei tecnicismi». Ciò non accadde, nel senso che il suo suggerimento non venne accolto e l’edizione del 1938 vide sì due sezioni, ma entrambe per il romanzo della Rivoluzione (una delle due rivolta ai giovani). Vinsero Guido Strumia con Venti su un autocarro (con i disegni di Pippo Pozzi) e Francesco Rosso per i giovani con Esperienza. La premiazione si tenne il 1 ottobre del 1939 e il premio complessivo ammontava a quindicimila lire. Nel 1940 lo stesso Francesco Rosso si aggiudicherà l’ultima edizione del premio con il romanzo Il ponte della solitudine.
Il romanzo industriale per essere premiato doveva invece attendere tempi più recenti con la nascita del Premio Biella Letteratura e Industria nel 2001.
Anna Bosazza