Nel 1931 Charles Darwin, a soli 22 anni, si imbarcò sul brigantino Beagle in qualità di naturalista e quel viaggio gli cambiò la vita; il veliero salpò dal porto di Plymouth il 27 dicembre del 1831 al comando del capitano Robert FitzRoy.
The voyage of the Beagle (titolo originale dell’opera) pubblicato nel 1839 descrive la spedizione esplorativa, organizzata dall’Ammiragliato britannico, diretta alla Terra del Fuoco. Il viaggio portò il giovane naturalista nell’America Meridionale, ad Haiti, in Australia, in Nuova Zelanda, in Africa e nelle isole dell’Atlantico e del Pacifico; per cinque anni raccolse e spedì in Gran Bretagna decine di barili, casse e contenitori di semi, piante essiccate, pelli e scheletri di animali, fossili e rocce, e compilò numerosi quaderni di appunti e osservazioni.
L’esplorazione e le osservazioni consentirono a Darwin di elaborare la “teoria dell'evoluzione mediante la selezione naturale” pubblicata con il titolo L’origine delle specie nel 1859. Egli affermò che la teoria prese forma nella sua mente in seguito all’osservazione di tre elementi concreti. Il primo elemento furono i fossili rinvenuti in Patagonia: nel 1832 a Punta Alta in Argentina Darwin scoprì il suo primo grande fossile di un vertebrato, i resti di un Megatherium (una specie di Bradipo gigante vissuto dal Pliocene al Pleistocene inferiore). Secondo, la distribuzione geografica del Rhea pennata (il Nandù) somigliante allo struzzo originario dell'Africa. Ultimo elemento, la vita animale dell'arcipelago delle Galápagos: nel 1835 sulle isole notò le differenze tra gli esemplari delle molte specie di tartarughe e di fringuelli che le abitavano.
Viaggio di un Naturalista intorno al mondo raccoglie la cronologia e le osservazioni quotidiane dei cinque anni di viaggio: dalle Isole di Capo Verde alla Terra del Fuoco, dallo stretto di Magellano al Perù, dall’Arcipelago delle Galápagos all’Australia, il ritorno in Inghilterra. Alcune incisioni arricchiscono lo scritto: quella che raffigura l’ Amblyrhynchus cristatus (un’iguana marina), quella relativa ai passeriformi del genere Geospiza e infine l’immagine degli atolli e degli scogli delle isole della Nuova Caledonia.
La traduzione italiana dell’opera, autorizzata dallo stesso Darwin, venne realizzata nel 1872 da Michele Lessona (1823-1894). La Biblioteca Civica possiede due copie dell’opera, una proveniente dalla Biblioteca Civica annessa al Liceo come dono dall’avvocato e notaio Pericle Germano, l’altra acquistata dal Municipio, cioè con fondi comunali. Lessona, zoologo, scrittore, politico e divulgatore scientifico, fu seguace del darwinismo, tradusse alcune delle opere del naturalista inglese, ne scrisse una biografia scientifica e si occupò di divulgarne le teorie in Italia. Nella prefazione al viaggio di Darwin Lessona parla dei meriti scientifici del naturalista paragonandoli a quelli di Galileo e Newton; fa presente come i suoi scritti abbiano interessato «non solo i dotti, ma tutti i lettori» e di come si leggano «col diletto con cui si legge un romanzo».
Valeria Ceffa