mercoledì
21
maggio
Mostra "Parole di guerra, parole di pace. Un’incursione nella letteratura militare biellese"
Un’incursione nella letteratura militare biellese.
"Parole di guerra, parole di pace. Un’incursione nella letteratura militare biellese".
Storia e storie di soldati biellesi raccontate dai biellesi.
Storia e storie di soldati biellesi raccontate dai biellesi.
Romanzi, saggi, testimonianze edite, non senza iconografia, dalla “Guerra d’Andorno” del 1488 al “Tucc’un”, da Alberto La Marmora a Padre Brevi.
La Biblioteca Civica di Biella, che ha appena compiuto 150 anni di attività, quella della Sezione ANA di Biella, i Gruppi ANA del Biellese e alcuni privati hanno voluto “esprimere” queste parole non per celebrare la guerra, ma per esaltare la pace.
La memoria letteraria bellica (tra romanzi e saggi, poesie e racconti, articoli di giornale e commemorazioni, cronache, diari e scritti d’occasione) dei biellesi e sui biellesi è particolarmente ampia e storicamente profonda.
I biellesi non sono stati guerrieri per scelta o per vocazione, ma in tutte le epoche si sono fatti trovare pronti, in patria come altrove, per fare la loro parte.
Senza pretese di esaustività – il tema è troppo vasto – questa raccolta illustra i pensieri e i ricordi, le azioni e le riflessioni di tanti biellesi combattenti e di molti altri che, pur senza viverle, hanno studiato e tramandato quelle esperienze.
Dall’alto, tratte da cartoline postali e dalle copertine della “Illustrazione Biellese” (1931-1943), le immagini propongono figure di Alpini e di altri uomini in armi che, a loro volta, per testimonianza e monito, “pronunciano” parole non di guerra, ma di pace.
La Biblioteca Civica di Biella, che ha appena compiuto 150 anni di attività, quella della Sezione ANA di Biella, i Gruppi ANA del Biellese e alcuni privati hanno voluto “esprimere” queste parole non per celebrare la guerra, ma per esaltare la pace.
La memoria letteraria bellica (tra romanzi e saggi, poesie e racconti, articoli di giornale e commemorazioni, cronache, diari e scritti d’occasione) dei biellesi e sui biellesi è particolarmente ampia e storicamente profonda.
I biellesi non sono stati guerrieri per scelta o per vocazione, ma in tutte le epoche si sono fatti trovare pronti, in patria come altrove, per fare la loro parte.
Senza pretese di esaustività – il tema è troppo vasto – questa raccolta illustra i pensieri e i ricordi, le azioni e le riflessioni di tanti biellesi combattenti e di molti altri che, pur senza viverle, hanno studiato e tramandato quelle esperienze.
Dall’alto, tratte da cartoline postali e dalle copertine della “Illustrazione Biellese” (1931-1943), le immagini propongono figure di Alpini e di altri uomini in armi che, a loro volta, per testimonianza e monito, “pronunciano” parole non di guerra, ma di pace.