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  • Film

Biblioteca Ragazzi Rosalia Aglietta Anderi - Palazzina Piacenza - Biella

I commenti più recenti

  • Qualcuno con cui correre

    Grossman, David

    • 04/07/2025 Pronti ad avventurarvi nella labirintica Gerusalemme?
      Tutto ha inizio tra i vicoli di Gerusalemme, un cane ed un ragazzino che corrono a perdifiato. Poi si sciolgono i nodi e non c'è più bisogno di altro per consolidare un rapporto, ognuno ha un nome, il fiato di entrambi punta in un'unica direzione. Ma questo è solo l'episodio iniziale che ci condurrà un poco alla volta nelle piazze della città, nei ghetti dimenticati dove si snodano le vicende di una folta rete di soprusi, organizzazioni criminali che si arricchiscono sfruttando i più deboli. Una civiltà di giovani artisti allo sbando, di adolescenti ingarbugliati in una matassa vischiosa da cui non vogliono o non sanno più districarsi. Seppur la scrittura di Grossman non mi vada a genio (la trovo un pochino asmatica e in certi punti un po' troppo logorroica) ho trovato la trama di questo romanzo estremamente bella ed il bilancio complessivo ottimo. Insolita l'ambientazione, brillante l'incipit, eccellente il dipanarsi in costante ascesa degli eventi, questo libro è una buona compagnia. Nel racconto ci si perde in una storia intensa, dove l'amore si colora di sfumature ben definite e limpide. Il colore vivace dell'amicizia, il colore intenso dell'intimità, il colore trasparente di un umano e del suo cane, il colore primario di due fratelli.
  • Contromano

    Pierré, Coline

    • 04/07/2025 Un romanzo "on the road"
      Questo libro parla di un giovane ladro e di una bambina le cui vite si incontrano e cambieranno per sempre. Due personaggi che più diversi non si può insieme diventano i protagonisti di una vicenda intensa e coinvolgente. Entrambi sicuri di non voler essere come gli altri si aspettano da loro, attraversano l’Europa a bordo di una vecchia Peugeot alla ricerca di se stessi e di una dimensione di equilibrio in cui trovarsi bene al di là delle vite scombussolate che, per motivi e vicissitudini diverse, hanno fin qui vissuto. Si può definire un vero e proprio romanzo “on the road”. È senza dubbio una storia improbabile, ma date la qualità della scrittura e la coerenza della narrazione, risulta essere credibile oltre che piacevole. Del resto, come dice Yazel: “La verità è come un utensile da cucina, si usa solo quando serve!”.
  • Ghost

    Reynolds, Jason

    • 04/07/2025 “Per quanto veloce tu corra non potrai mai scappare da te stesso”.
      È un libro entusiasmante, pieno di adrenalina che ti lascia ogni secondo con il fiato sospeso. Il protagonista è Castel, chiamato da tutti Ghost, un ragazzino con un passato complicato e un presente che fatica ad affrontare. Anche quando tutto sembra crollare lo scrittore riesce a riportare la completa calma dopo un momento di climax. Questa è una storia che tocca il cuore e che fa capire che non si può scappare dai problemi, ma che bisogna affrontarli a testa alta. “Per quanto veloce tu corra non potrai mai scappare da te stesso”. Prevalgono i discorsi diretti che rendono la lettura più semplice e scorrevole e per questo le descrizioni sono poche. A mia detta le parti migliori sono le riflessioni: è bellissimo e affascinante entrare nella testa di un personaggio e curiosare su quello che gli passa per l’anticamera del cervello. Consiglio questa lettura a tutti coloro che sono appassionati di atletica e che amano leggere per mettersi nei panni degli altri.
  • Bianco

    Bonalumi, Laura

    • 04/07/2025 E se non smettese di nevicare?
      Si tratta di un romanzo di formazione spirituale e profetico e una riuscita metafora della condizione umana. Ai bambini normalmente piace molto la neve: così soffice, candida, morbida e divertente. In questa storia però tutto appare diverso, quasi inquietante. In una chiesa sommersa dalla neve, cercano di sopravvivere un gruppetto di persone tanto diverse tra loro, Isabella, la protagonista, ci racconta cosa accade, le emozioni che prova a solo diciannove anni a vivere un inferno del genere con accanto persone che fanno del loro meglio per resistere. Attraverso gli occhi della ragazza il lettore può percepire l’incredulità e il terrore di ritrovarsi gettati in una realtà che per il momento appare come distopica, ma che potrebbe concretizzarsi dato lo stato di salute del nostro pianeta. Molto interessante la dinamica che si crea tra il gruppo di personaggi, la forza di trovare in una compagnia di sconosciuti una nuova famiglia, di aiutarsi l’un l’altro anche nei momenti di sconforto. Un libro che fa riflettere molto, che presenta un percorso difficile e dove emergono in particolar modo la disperazione, la solitudine e l’apprezzamento per le piccole cose. Un libro che lascia un finale aperto e di speranza. È indubbiamente una storia potente e allo stesso tempo un thriller inesorabile. Io l’ho letto tutto d’un fiato e l’ho trovato bello, scritto bene, ritmato. Perciò mi sento di consigliarlo.
  • La legge della giungla : la vera storia di Bagheera

    Morosinotto, Davide

    • 04/07/2025 Un libro? No, un capolavoro!
      Ho letto questo libro tempo fa e l’ho trovato molto bello e avvincente: narra appunto della vera storia di Bagheera (la pantera nera di Mowgli). In questo libro gli animali vengono personificati a tal punto da prendere vita nella nostra mente, stimolando la nostra fantasia. La scrittura è riflessiva e scorrevole, i capitoli riportano i nomi degli animali o delle persone che la pantera incontrerà e dalle quali imparerà cose nuove, diventando così, alla fine del libro, un animale più riflessivo e saggio. La storia è pazzesca: ben costruita e congegnata, con molti colpi di scena che tolgono letteralmente il fiato e incredibili avventure. Alla fine Bagheera siamo tutti noi di fronte agli ostacoli che la vita ci pone, sempre in bilico tra la nostra determinazione ad affrontali e superarli e la paura di non farcela. Bagheera è chiunque sia disposto a rischiare tutto per poter essere fino in fondo quello che è. Per questi motivi penso proprio che valga la pena di leggerlo.
  • L'alcol e la nostalgia

    Énard, Mathias

    • 17/06/2025
      Alessandro Corduas Solo con i ricordi, l'alcol e la nostalgia
      UN libricino velato di poesia e di tristezza, un lungo viaggio in treno alla ricerca dei ricordi e delle amicizie perdute. Tutto resta fuori di noi, tutto portiamo nel cuore. Yasmina Melaouah -traduttrice- è riuscita a rendere in un meraviglioso italiano questo gioiello di Mathias Enard, premio Goncourt 2015 per "La Bussola". Non lasciatevi sfuggire l'occasione.
  • Non dipingerai i miei occhi : storia intima di Jeanne Hébuterne e Amedeo Modigliani

    Pulvirenti, Grazia

    • 21/04/2025
      Amore disperato
      Diario a più voci della storia d'amore tossico tra Jeanne e Amedeo nella Parigi degli anni '20. Non avrei più voluto lasciarli.
  • Tutto il mare che non c’è

    Bazzan, Vittoria

    • 04/04/2025
      Molto bello
      Letto quasi tutto d'un fiato. Molto scorrevole, piacevole, appassionante. Più di una volta mi sono trovata tra le pagine del libro e coinvolta con i personaggi, empaticamente trascinata dai loro sentimenti ed emozioni. Forse perché anch'io condivido la condizione di trapiantata al nord (seppure per scelta e non forzatamente), ma ho ritrovato la stessa nostalgia che solo chi lascia il proprio elemento naturale (mare o montagna o laghi che siano) sa di aver provato e di provare sistematicamente al riaffiorare di ricordi o di profumi o di suoni che ti riportano, anche solo con la mente, a CASA ! ❤️
  • C'era una volta la DDR

    Funder, Anna

    • 24/03/2025
      Alessandro Corduas Detriti di un esperimento durato 40 anni
      Riuscite ad immaginare la vita in una città -Berlino- divisa da un muro alto più di tre metri e mezzo e lungo 155 km. che non può essere oltrepassato? E un paese -la DDR (Repubblica democratica tedesca)- in cui esiste un informatore ogni 67 residenti? Questo è ciò che vi racconta Anna Funder in questo libro che in forma di romanzo ci ricorda le vicende dei pochi e dei tutti in un luogo che ha resistito per quarant'anni (1949-1989) prima di crollare. E la testa -mentre leggi- ti si riempie di grigio cemento e linoleum marrone, grigio e marrone come i colori dominanti nei locali della Stasi (Staatssicherheit = Sicurezza di stato) a Berlino. Ho dovuto continuamente ripetermi che non stavo leggendo il "1984" di Orwell o il "Noi" di Zamjatin. Anna Funder viaggia, cerca, intervista e nel suo libro racconta storie di coraggio e dignità da un lato e metodica perversione del potere dall'altro. Niente grande Storia ma storie reali, concernenti persone reali, raccontate con uno stile giornalistico scarno, pieno di incisi, a volte difficile da decifrare. E che sembrano così assurde che si ha l'impressione che siano inventate. Una sorta di viaggio in un paese esotico la cui peculiarità consiste nella tragedia. Passato da un gruppo di bruti, teppisti e criminali (il regime nazista) a un altro gruppo della stessa specie. Leggete questo libro e per chiarirvi ancor più le idee, se lo avete perso, andate a vedere "Le vite degli altri" di Donnersmarck. La storia diventa più facile da comprendere se la osserviamo dal basso.